Abstract
Breve relazione sulla dislessia, fatta durante il corso di abilitazione all’insegnamento del sostegno
Spesso sentiamo parlare di dislessia ma in effetti, non sempre, siamo pronti a riconoscere ed ad affrontare il problema.
Definizione di dislessia
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Cosa caratterizza la dislessia
- Riguardo la correttezza di lettura:
- Errori di tipo visivo: scambio di lettere che hanno tratti visivi simili o speculari ( “e” con “a”, “r” con “e”, “m” con “n”, “b” con “d”, “p” con “q” etc).
- Errori di tipo fonologico: scambio di lettere che hanno la stessa “radice” (“f” con “v”, “c” con “g”) etc.
- I disturbi di scrittura associate alla dislessia evolutiva sono detti “Disortografie” cioè difficoltà nel realizzare i processi di correzione automatica del testo
- Errori fonologici:
- Scambio grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, p-q, a-e)
- omissioni o aggiunte di lettere o sillabe
- inversioni (il-li)
- grafema inesatto (sh,sch, ghi)
- Errori non fonlogici
- Separazioni illegali (in-sieme)
- Fusioni illegali (“lacqua”, “nonèvero”)
- Scambio grafema omofono (“quore”, quaderno, squola)
- Omissione o aggiunta di h
- Altri errori
- Accenti, Doppie
- valutazioni delle capacità di lettura
- valutazioni linguistiche e uditive
- valutazioni psicologiche
- controllo oculistico (rifrazione) e uditivo (acuità)
Per prima cosa vediamo cos’è la dislessia, la dislessia è classificata come un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), ed in particolare è un disturbo della lettura che si manifesta in individui in età evolutiva privi di deficit neurologici, sensoriali e relazionali che hanno ricevuto normali opportunità educative e scolastiche. Spesso le difficoltà di lettura si associano a difficoltà nella scrittura (disgrafia)e/o nell’aritmetica (discalculia), in quanto queste tre abilità presentano basi comuni.
In genere le difficoltà di lettura vengono scoperte alla scuola elementare dove ai bambini è richiesto di imparare a leggere e a scrivere, non di rado però il problema non viene scoperto fino alla terza elementare età in cui i processi di lettura e scrittura dovrebbero diventare automatici.
Vediamo ora quali sono i disturbi tipici della dislessia:
In associazione e in conseguenza della suddette difficoltà il bambino dislessico ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. Talvolta perde fiducia in se stesso con conseguente alterazione del comportamento, a causa di ciò molti bambini dislessici non diagnosticati ad accusare ansia da prestazione, depressione e scarsa autostima.
Diagnosi
Per effettuare la diagnosi prima di tutto bisogna escludere, con mezzi oggettivi, deficit sensoriali (della vista e dell’udito),neurologici, cognitivi ed emotivo-relazionali che possano essere sufficienti a causare il disturbo.
Cercando di schematizzare la cosa bisogna svolgere le seguenti indagini:
Origine della dislessia
- Non farlo leggere ad alta voce (aumenta il senso di frustrazione)
- concedergli un tempo maggiore per l’esecuzione dei compiti scritti.
- Introdurre mezzi alternativi nella didattica: il registratore per le spiegazioni, il computer per la scritturala, la calcolatrice per la matematica.
- Non fare copiare i compiti alla lavagna,.
- Non dettare i compiti ma fornire fotocopie.
- Incoraggiare il soggetto aiutandolo alla costruzione di una positiva immagine di se.
Qual’è l’origine della dislessia. Allo stato attuale la questione non è ancora molto chiara, tra le teorie più accettate sembra prevalere quella che considera la dislessia generata da deficit neurologici parziali, che riguardano una prestazione e si caratterizzano dal lasciare intatti gli organi di senso. I bambini in genere hanno sviluppo normale ed un intelligenza superiore alla media.
E’ come se il cervello durante la lettura nei soggetti dislessici ricevesse delle informazioni sbagliate che non gli permettono di analizzare in modo opportuno parole e simboli. Per chiarire meglio la questione dobbiamo tenere presente che l’occhio comunica con la corteccia seguendo un percorso lungo e complicato, nel quale l’informazione sensoriale viene elaborata. Per leggere è necessario un orientamento dello sguardo affidabile, infatti per seguire un rigo, discriminare le singole parole e le sillabe si usa solo una piccola porzione di retina, i nostri occhi compiono rapidi movimenti (le “saccadi” in genere da 3 a 5 al secondo). Per leggere è necessario il cervello guidi le “saccadi” affinché sia possibile identificare parole e simboli in una corretta sequenza senza però passare alla parola successiva prima di aver riconosciuto correttamente quella che si sta leggendo. Sembra che nei soggetti dislessici le “saccadi” siano più veloci non permettendo dunque di elaborare in modo corretto l’informazione sensoriale.
Altro discorso è quello che associa la dislessia ad una minore capacità del cervello di distinguere suoni simili, anche in questo caso studi hanno mostrato che soggetti con difficoltà di lettura non riescono a discriminare tra suoni simili.[1]
Quale terapia
Allo stato attuale la dislessia è curata dal logopedista, e prevede un trattamento personalizzato che tiene conto, dell’età del bambino, delle modalità con cui il bambino ha sviluppato ed acquisito il linguaggio, dell’esito della valutazione delle abilità specifiche in ciascuna area degli apprendimenti (lettura – velocità, accuratezza e comprensione – scrittura e calcolo) attraverso la somministrazione di test standardizzati e degli esiti della valutazione delle principali funzioni cognitive.
Il logopedista scegliere di volta in volta gli esercizi più adatti al soggetto. Per ottenere buoni risultati, a mio avviso, sarebbe auspicabile un lavoro di gruppo dove insegnanti e genitori sotto la supervisione di un esperto (il logopedista) diano una continuità a quando il soggetto fa in terapia.
Ritengo importante elencare in fine le prassi che dovrebbero tenersi con un soggetto dislessico:
Facendo un lavoro attento e puntuale il soggetto riesce a leggere in modo accettabile anche se il problema non può essere completamente eliminato.
Bibliografia
[1] Allenare lo sguardo Mente&Cervello, novembre 2009, n. 59
Sitografia
http://www.dislessia.org/SezRoma/index.php?option=com_content&view=article&id=3&Itemid=3
http://www.engheben.it/prof/interventi/dislessia.doc.pdf
http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez19/2622415.html